Normalmente il tempo è il miglior giudice della storia. Nel caso di PierGiorgio Frassati questo è vero solo in parte:
la sua vicenda post mortem ebbe fasi altalenanti. La sua santità esplose, infatti, subito. I suoi funerali,
con la partecipazione di una folla sterminata non solo di amici e di conoscenti quanto piuttosto di quelle persone
di cui Frassati era stato benefattore fattivo, umile e discreto, furono la rivelazione.
Il cronista de La Stampa, Luigi Ambrosini, all'indomani delle esequie, il 7 luglio, scrisse uno degli articoli
più belli, più appassionati e coinvolgenti che mai in seguito furono redatti, in cui si affermava tra l'altro:
"La leggenda pia già fiorisce… una gran bontà diffusa era nel dolore comune. Da quella fine lacrimosa tutti
vedevano, tutti sentivano elevarsi un esempio…". Così come altrettanto toccante è la considerazione riferita
da un'amica di PierGiorgio, Clementina Luotto, al comune amico Marco Beltramo: "dinanzi a quel letto che mi è
sembrato un altare… ho sentito che la morte viene dall'alto e che lì era assunzione".
La biografia di don Cojazzi permise, poi, la diffusione della conoscenza di Frassati presso gli ambienti
salesiani, di Azione Cattolica e delle Conferenze di San Vincenzo in tutta l'Italia. Molte furono le associazioni
e i circoli a lui intitolati, così come si sviluppò l'abitudine di dare il suo nome.
Negli anni dal 1932 al 1935 venne promosso il processo Informativo Ordinario; nel 1941, tuttavia, alla soglia
della proclamazione della eroicità delle virtù di Frassati, segnalazioni anonime - probabilmente da parte di
avversari politici -, giunte in Vaticano gettarono discredito sulla sua figura, sollevando, per assurdo, dubbi
e illazioni sull'integrità morale e sulla fede di PierGiorgio: Pio XII fu, quindi, costretto a proclamare il
"non expedire", dichiarando chiuso il processo. Fu a questo punto che la sorella, Luciana Frassati, mossa da
un desiderio di ricerca della verità, iniziò con strenua energia e perseveranza a raccogliere il maggior numero
possibile di testimonianze....
Dal 1942 al 1990: la Beatificazione